Bambini, robot: esperienze educative di gioco e di relazione
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Abstract
Il contributo presenta un’esperienza, svolta in alcune scuole dell’infanzia in Liguria (Italia), di utilizzo della robotica in percorsi educativi. Le attività proposte con i robot (IROMEC, il Kit da costruzione Lego®MindStorms™, Bee-bot e Lego WeDo sono quelli più diffusi) hanno l’obiettivo di sostenere ed integrare le abituali attività ludiche; favorire, in tutti i bambini, compresi quelli che presentano gravi disabilità, il raggiungimento delle competenze di socialità e di comunicazione, oltre a condividere una naturale predilezione per il gioco. Questo tipo di attività richiede una strutturazione dello spazio educativo, tecnologicamente e socialmente orientato, che derivi da una progettazione educativa fondata sullo sfondo narrativo (accessibile e trasferibile con molti linguaggi), sul gioco (in tutte le sue forme e possibilità) e sull’esercizio cognitivo. La potenziale logica inclusiva della narrazione e del gioco rendono possibile che bambini con disabilità motoria o autismo, tramite la mediazione e relazione con il robot, giochino con i compagni, pensino e condividano momenti ed occasioni speciali. In tal senso la sperimentazione ha messo in rilievo le possibili affinità con percorsi di inclusione e di utilizzo dell’ ICF-CY (OMS, 2007). L’esperienza condotta ha permesso di valutare le potenzialità e i limiti dell’intervento di un robot all’interno di un contesto strutturato e della progettazione didattica della scuola dell’infanzia. La robotica, in questo senso, consente agli insegnanti di superare una comune visione di tecnologia, identificata generalmente e genericamente con il computer, e considerare possibili nuove frontiere educative.