Loris Malaguzzi e la rivoluzione culturale delle scuole e dei nidi d’infanzia di Reggio Emilia
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Abstract
L’educazione pubblica per bambini da zero a sei anni ha compiuto un lungo cammino per uscire dalla dimensione assistenzialistica e affermarsi come diritto dei bambini all’apprendimento in contesti sociali fin dalla nascita. Una conquista che è frutto dell’impegno di cittadini, amministratori, associazioni della società civile e della elaborazione culturale di pedagogisti, in collaborazione con insegnanti e genitori.
Tra questi Loris Malaguzzi è stato sicuramente una figura di spicco, riuscendo a portare a notorietà internazionale la pedagogia reggiana, fino al riconoscimento attribuito nel 1991 alla Scuola dell’infanzia Diana, in rappresentanza del sistema educativo comunale di Reggio Emilia, come “scuola più bella del mondo”.
Spesso questi pedagogisti sono stati catalogati come esponenti di una pedagogia popolare (Frabboni, 2012), empirica, tesa a sviluppare la fantasia dei bambini.
Offrendo ai lettori alcuni stralci di testi e discorsi di Loris Malaguzzi, le curatrici di questo articolo vogliono mettere i lettori nelle condizioni di entrare nel suo pensiero e di intuire, se non comprendere, nonostante i temi qui trattati siano solo una minima parte rispetto all’ampiezza del pensiero di Loris Malaguzzi, la rivoluzione culturale da lui prodotta sul piano teorico, con dirette implicazioni sulle condizioni di vita dei bambini e dei genitori, e di lavoro degli insegnanti nella città e in molte realtà a livello nazionale e internazionale.